giovedì, dicembre 15, 2005

Cambiare il mondo una persona alla volta

La frase del titolo è di uno che vende le mele, e se siete qui, ora, significa che l'ha messa in pratica; in un momento in cui il mondo dei giovani era in subbuglio e sognava la rivoluzione, questo tipo la rivoluzione sognava di farla nella testa della gente. "Cambiare il mondo una persona alla volta".
Questo post si inserisce nella discussione generata da quest'altro post. E quindi dico la mia in modo più ufficiale che se lo facessi in un commento. Prima di andare "contro" qualcosa, bisogna andare a "favore" di qualcos'altro. Non mi va di dare la colpa agli altri se qualcosa non va. Rivoluzionare il mondo significa rivoluzionare se stessi, cambiare il proprio modo di pensare e di agire, e convincere gli altri a fare altrettanto. I cambiamenti duraturi non arrivano dal giorno alla notte, ma ci vuole tempo.
Come dice Paolo (non so se la frase è sua o di qualcun'altro ma la condivido) serve la rivoluzione dei cuori.
Quindi dato che sono in vena di citazioni vi sparo questa canzone: Make your own kind of music dei Mamas and Papas (non vi metto il file mp3 perchè ho sentito dire che non si può, dovrebbe essere illegale)

Nobody can tell ya
There's only one song worth singing
They may try and sell ya
Cause it hangs them up
To see someone like you

You gotta make your own kind of music
Sing your own special song
Make your own kind music
Even if nobody else sings along

It can't be nowhere
The loneliest kind of lonely
It may be
Just to do your thing is the hardest things to do

You gotta make your own kind of music
Sing your own special song
Make your own kind music
Even if nobody else sings along

And if you will not take my hand
Then I must be going, I'll understand

You gotta make your own kind of music
Sing your own special song
Make your own kind music
Even if nobody else sings along

You gotta make your own kind of music
Sing your own special song
Make your own kind music
Even if nobody else sings along

You gotta make your own kind of music
Sing your own special song
Make your own kind music
Even if nobody else sings along

No no no no
Even if nobody else sings along
If nobody else sings along

Quindi cantate la vostra canzone anche se nessuno la canta più, perchè è vostra e perchè magari qualcun'altro la sente, gli piace e inizia a cantarla. Non eliminate le altre di canzoni che magari piacciono a qualcun'altro ancora. Si chiama evoluzione culturale, e parte da una rivoluzione interiore, il più adatto vince e la realtà è quella che è, quindi bisogna farci i conti, sempre.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Ho trovato questo simpatico commento ad una nota canzone di battiato che calca già lui(con uno stile superiore)alcuni temi che forse albergano in fondo al cuore di molti....(Davide)



"Mr. Tamburino non ho voglia di scherzare
rimettiamoci la maglia i tempi stanno per cambiare"

Battiato inizia subito con il prendere di mira il mito musicale n.1 per la sua generazione, Bob Dylan. "Mr. Tamburino" è ovviamente "Mr. Tambourine Man", la celebre canzone del cantautore americano, portata al successo mondiale dai Byrds, e il verso "i tempi stanno per cambiare" allude all'altro classico brano "The Times They Are A-Changing". Solo che qui si propone di mettersi una maglia di lana, perché se i tempi cambiano si invecchia anche un po', ed è opportuno coprirsi bene, come da sempre raccomandano ai figli le mamme italiane.

"siamo figli delle stelle e pronipoti di sua maestà il denaro."


Qui invece il bersaglio è Alan Sorrenti, un tempo cantautore sperimentale e progressive (Aria, Vorrei incontrarti) e negli anni '80 tornato con brani pop super-facili (composti in pratica dal solo ritornello), come appunto "Figli delle stelle". Sua maestà il denaro non è evidentemente estraneo alla operazione.

"Per fortuna il mio razzismo non mi fa guardare
quei programmi demenziali con tribune elettorali"


Le tribune elettorali, condotte per anni dal celebre Ugo Zatterin, erano un rito molto seguito nella Italia iper-politicizzata degli anni '70 (e ristretta alla visione della RAI, pre-invasione delle TV private). Altro bersaglio (un po' facile, e quindi attenuato dalla auto-definizione di "razzista").

"e avete voglia di mettervi profumi e deodoranti
siete come sabbie mobili tirate giù uh uh."


Qui il bersaglio era la pubblicità, ossessivamente attenta all'apparire e soprattutto all'odorare (allora andava molto Badedas e il Pino Silvestre Vidal).

"C'è chi si mette degli occhiali da sole
per avere più carisma e sintomatico mistero"


Dopo aver sparato a destra e a manca Battiato attenua intelligentemente la polemica con la auto-ironia. Quello che si mette gli occhiali da sole (anche di sera) è lui nel nuovo look. Quindi è tutto un gioco, e ogni intento di denunzia è opportunamente ricondotto ad un piano più leggero.

"uh com'è difficile restare padre quando i figli crescono e le mamme imbiancano."


Qui è citato un altro verso, divenuto proverbiale, di una classica canzone per il Festival di San Remo, quelle programmate per vincere (infatti parlava delle mamme). Si tratta di "Tutte le mamme del mondo" portata alla vittoria da Gino Latilla e Consolini nel 1954. Battiato osserva con crudo realismo che il padre potrebbe avere qualcosa da ridire sul progressivo invecchiamento della moglie.

«E gli anni passano, i bimbi crescono,
le mamme imbiancano; ma non sfiorirà la loro beltà!
Son tutte belle le mamme del mondo
grandi tesori di luce e bontà,
che custodiscono un bene profondo,
il più sincero dell'umanità.»

"Quante squallide figure che attraversano il paese
com'è misera la vita negli abusi di potere."


Ritorna l'invettiva con chi abusa del potere, una anticipazione che sarà ripresa in Povera patria.

Sul ponte sventola bandiera bianca

sul ponte sventola bandiera bianca

sul ponte sventola bandiera bianca

sul ponte sventola bandiera bianca.


Riferimento evidente alla celebre poesia di Arnaldo Fusinato, sul Risorgimento e la insurrezione di Venezia del 1848, "Ode a Venezia", notissima agli ascoltatori degli anni '80 perché praticamente obbligatoria a scuola (e sconosciuta oramai, come tutto il Risorgimento, agli studenti attuali, peraltro quasi ignari della antica pratica della poesia imparata a memoria).
Qui canta il coro alpino, annunciando però non eroiche gesta, ma una resa incondizionata alle brutture del tempo presente.
Probabile anche un riferimento ironico ad altre bandiere: la Bandiera gialla (trasmissione e canzone) dell'allegro disimpegno anni '60 e la "bandiera rossa" (simbolo e canzone) dell'impegno anni '70.

"A Beethoven e Sinatra preferisco l'insalata

a Vivaldi l'uva passa che mi dà più calorie"


La musica è presa di mira con tre miti assoluti, il principale musicista classico, il principale musicista e interprete della musica leggera internazionale, il più famoso esponente del barocco musicale, allora di gran moda.


"uh! com'è difficile restare calmi e indifferenti

mentre tutti intorno fanno rumore"


Probabile allusione alla musica disco, e alle discoteche ad elevato tasso di decibel, altro grande mito e moda del finire degli anni '70.

"in quest'epoca di pazzi ci mancavano gli idioti dell'orrore."


Mentre qui è probabile che Battiato esprime un apprezzamento ben scarso alla moda dei film dell'orrore, ora imperante, ma anche allora (anni '70) ai massimi vertici con le opere di Dario Argento (Profondo rosso, il suo capolavoro, è del 1975, il successivo Suspiria, del 1977, mentre il classico La notte dei morti viventi di Romero è del 1968).

"Ho sentito degli spari in una via del centro

quante stupide galline che si azzuffano per niente"


Uno dei versi più crudi, gli spari nelle vie del centro di Roma e di Milano c'erano stati effettivamente pochi anni prima, nel 1977, durante le rivolte studentesche guidate dai cosiddetti "autonomi", ampiamente infiltrati dalle Brigate Rosse, come si è saputo in seguito.

"minima immoralia

minima immoralia"


Altro coro dedicato ironicamente al grande filosofo Theodor Adorno e alla sua opera più celebre che si chiamava però (al contrario) Minima Moralia, sottotitolo "Riflessioni sulla vita danneggiata", dove la riflessione è sulla vita presente, danneggiata perché ridotta alla sfera del privato e del consumo, priva di autonomia e senso proprio. Un pensiero quindi ben vicino a quello che Battiato esprimerà più volte, da questo punto in poi.

"e sommersi soprattutto da immondizie musicali."


Ritorna la polemica (ciclica) per Battiato sulla musica di scarsa qualità.

"Sul ponte sventola bandiera bianca

sul ponte sventola bandiera bianca

sul ponte sventola bandiera bianca

sul ponte sventola bandiera bianca."




minima immoralia

minima immoralia


"The end

my only friend this is the end"


Per finire un'altra citazione, questa volta testuale, del brano più noto ed epico dei Doors di Jim Morrison, The End, ritornato di grande attualità negli stessi anni, in quanto utilizzato da Francis Ford Coppola per il suo film capolavoro sulla guerra del Vietnam Apocalypse Now (del 1979). Naturalmente il brano si riferisce a (e idealizza) "la fine".

"Sul ponte sventola bandiera bianca

sul ponte sventola bandiera bianca

sul ponte sventola bandiera bianca

sul ponte sventola bandiera bianca."